6.0 NUOVE COLTURE
Accanto alle piante coltivate ormai da migliaia di anni, altrettante varietà nuove continuano a essere sviluppate, così come tecniche e prodotti innovativi. Fra le piante ibride ottenute artificialmente da incroci mirati, ad esempio, il triticale è un prodotto recente, derivante dall’unione di frumento e segale, da cui si può ottenere una qualità di farina ad alto contenuto proteico.

6.1 Varietà vegetali come fonti di energia

Un campo di ricerca aperto è quello volto a sviluppare varietà vegetali che possano costituire un’alternativa ai combustibili fossili tradizionali, destinati a un esaurimento relativamente prossimo. La trasformazione del materiale ricavato dalle piante in energia utilizzabile può avvenire sia tramite combustione diretta del materiale stesso (conversione termochimica), che tramite la fermentazione degli zuccheri contenuti nei vegetali in alcol (conversione biochimica). Il legno, le stoppie, la paglia e altri prodotti fibrosi o legnosi, che possono essere convertiti direttamente in energia tramite combustione, sono mediamente difficili da raccogliere, maneggiare e trasportare su lunghe distanze. Attualmente, perciò, gli sforzi dei ricercatori sono concentrati su piante come la canna o la barbabietola da zucchero, che producono grandi quantità di zucchero facilmente fermentabili in alcol. Seguono, in termini di potenzialità, piante ricche di amidi, come il mais, il sorgo e la patata; procedimenti chimici a basso costo possono trasformare questi amidi in zuccheri e quindi in alcol. In realtà, in ogni produzione che preveda materiali e scarti sono presenti potenzialità di questo tipo; tuttavia, le tecnologie necessarie per scomporre la cellulosa e le altre fibre vegetali in zuccheri che vengano poi sottoposti a fermentazione sono attualmente complicate e costose e quindi richiedono ulteriori sviluppi prima di diventare commercialmente praticabili.

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