2 SINTOMI

Le particelle di amianto di dimensioni inferiori ai 5 millesimi di millimetro si localizzano nei polmoni, provocando una reazione irritante a livello degli alveoli (alveolite) e un processo di cicatrizzazione polmonare (fibrosi interstiziale diffusa), cioè la produzione di una rete di tessuto connettivo fibroso. Tali processi interferiscono con l'efficienza dei processi respiratori. Il primo sintomo dell'asbestosi è la mancanza di fiato (dispnea) che, via via che le alterazioni si aggravano, si presenta in seguito a sforzi sempre minori. L'inadeguata ossigenazione del sangue e l'aumento dei livelli di anidride carbonica causano automaticamente un aumento riflesso della velocità e della profondità della respirazione. Inoltre, si verificano anche tosse sempre più grave e una sensazione di costrizione al petto. La gravità dei sintomi è correlata alla quantità di amianto che si localizza nei polmoni, quantità che a sua volta è proporzionale al tempo e all'intensità di inalazione di questo silicato.

L'asbestosi può progredire fino all'insufficienza respiratoria, in cui l'apporto di ossigeno è talmente scarso che il paziente è senza fiato e cianotico anche quando riposa a letto. A questo stadio, le radiografie del torace mostrano alterazioni caratteristiche e le punte delle dita delle mani sono ispessite. La fibrosi dei polmoni può ostruire a tal punto il passaggio del sangue da provocare un danno secondario al cuore, noto come cuore polmonare. La diagnosi di asbestosi è basata su una storia di esposizione all'amianto, sull'insorgenza di manifestazioni cliniche, sull'esame radiologico e, in caso di dubbio, sulla dimostrazione della presenza di fibre di amianto in campioni prelevati dal materiale espulso dal polmone.

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