4 INVASIONE E DIFFUSIONE

La caratteristica più significativa delle cellule cancerose è la loro capacità di diffusione oltre il sito d'origine. Il cancro può invadere i tessuti contigui, per estensione diretta o infiltrazione, o può raggiungere regioni anche molto distanti, dando luogo a localizzazioni secondarie, dette metastasi. Le modalità di diffusione e le zone di localizzazione delle metastasi variano a seconda del tipo di cancro iniziale (cancro primario).

Le cellule tumorali possono migrare all'interno dei vasi linfatici ed essere trasportate fino ai linfonodi o possono penetrare nei vasi sanguigni. Una volta entrate nel flusso sanguigno, le cellule tumorali vengono trasportate fino al punto in cui i vasi diventano talmente stretti da non lasciarle più passare. Le cellule provenienti da tumori dell'apparato digerente possono fermarsi in corrispondenza del fegato, mentre le cellule provenienti da altri tipi di tumore, prima di raggiungere altri organi, generalmente attraversano i polmoni. Polmoni e fegato sono, pertanto, frequenti zone di metastasi.

Molti tipi di cancro tendono a immettere cellule nel sangue fino dalla fase iniziale del proprio sviluppo. La maggior parte di queste cellule muore nel sangue; alcune riescono a penetrare nei tessuti attraversando le pareti dei vasi. Alcune di esse possono trovare un "terreno fertile" in cui possono sopravvivere e crescere fino a diventare un tumore, dando così luogo a una metastasi. Altre, invece, si dividono solo poche volte e formano un piccolo nido di cellule cancerose, che rimane inattivo anche per molti anni e può, per motivi ancora sconosciuti, ricominciare a crescere, provocando una recidiva del cancro.

Anche quando sono ormai ampiamente diffuse nell'organismo, le cellule tumorali possono mantenere le caratteristiche biologiche del tessuto di origine. Pertanto, il medico patologo è a volte in grado di identificare l'organo sede del tumore primitivo effettuando un esame al microscopio delle cellule cancerose delle metastasi, prelevate mediante biopsia. L'identificazione dei tumori delle ghiandole endocrine è più semplice, perché è possibile che essi producano quantità eccessive di un ormone. Questi tumori possono essere, peraltro, trattati con la somministrazione degli ormoni che, in un organismo sano, controllano l'attività di quelle ghiandole.

In genere, un cancro tende a essere maligno e rapidamente invasivo quanto meno somiglia al tessuto in cui si sviluppa. Il tasso di crescita di un cancro non dipende, tuttavia, soltanto dal tipo di cellule e dal grado di deviazione dalle caratteristiche del tessuto d'origine (anaplasia o differenziazione), ma anche da vari fattori presenti nell'ospite. Una delle caratteristiche della natura maligna di un tumore è la possibile eterogenicità delle sue cellule (atipia): questa tende a manifestarsi man mano che il cancro progredisce, dato che, a causa delle anomalie nella loro proliferazione, le cellule tumorali risultano sempre più soggette a mutazione, e formano un tessuto sempre più disordinato e resistente alle forme convenzionali di terapia.

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