LA PRECISAZIONE
- Comunità Montana di Agnone, le cose stanno così
2007-09-17 23:38:27
di ALBINO IACOVONE* - Caro Direttore, mio malgrado, dopo aver letto le ingiustificabili
dichiarazioni del sedicente Presidente dr. Errico Borrelli, riportate nellarticolo
del 16 cm. da "Primo Piano" Iacovone? Ancora non reintegrato,
devo chiedere nuovamente lospitalità del Suo giornale al fine di
riportare, nella giusta verità e correttezza di informazione per i lettori,
le ultime vicende della Comunità MontanaAlto Molisedi Agnone.
Trovo avvilente e poco rispettoso del Diritto e della Giustizia che, il Borrelli
, responsabile delle sue azioni ed omissioni per i danni che in itinere subisce
lEnte Montano, ha continuato pervicacemente a calpestare la verità
e le leggi, anche dopo il chiaro ed inequivocabile parere del Consiglio di Stato
(n.938/07) e il Decreto del Ministro dellInterno ( datato 15 giugno, notificato
alla Comunità il 9 luglio 2007, esecutivo a tutti gli effetti, che sospende
la delibera di Consiglio n,23/2005, e che anticipa il Decreto di annullamento
da parte del Presidente della Repubblica).
E' appena il caso di aggiungere che il provvedimento di sospensione produce già
tutti gli effetti di quello di annullamento, e l'unica differenza sta nel fatto
che, mentre il primo è transitorio, il secondo è definitivo. Inoltre,
gli effetti retroagiscono fino alla data in cui fu adottata la delibera di Consiglio
n.23/2005 con la quale si pretese illegalmente di dichiarare la mia decadenza
dalla carica di Consigliere e di non invitarmi più alle sedute di Consiglio.
Ciò, in termini semplici, sta a significare che tutti gli atti, adottati
nel periodo in cui non sono stata convocato al Consiglio, sono nulli di diritto
per carenza di potere, di chi pretese di deliberare, e per carenza di forma pubblica,
di chi pretese di assistervi e verbalizzare.
Orbene il Borrelli, nel dichiarare che il Consiglio di Stato (è)
in attesa di approfondire meglio il caso e quindi pronunciarsi attraverso una
sentenza , dice una cosa falsa, giacché il citato parere, secondo
la legge che tutti possono consultare, è unico e definitivo (e perciò
non v'è null'altro da approfondire), e il Ministro dell'Interno ha fatto
notificare il suo decreto che deve essere rispettato e fatto rispettare (e perciò
non c'è troppo da cincischiare) e il Presidente della Repubblica è
demandatario del provvedimento formale in base al suddetto parere (e perciò
non risulta che vi sia da attendere una qualche sentenza).
Inoltre, ancora, lo stesso Borrelli, nel dichiarare " tengo a precisare che
era perfettamente motivata la decisione di dichiarare decaduto il consigliere
Iacovone
forse non si rende conto che sta contestando il parere
del Ministero dell'Interno (che ha il potere di sospenderlo dalle funzioni e di
sciogliere il Consiglio) e il parere del Consiglio di Stato (che è l'organo
massimo della giustizia amministrativa e ha reso il parere al Presidente della
Repubblica).
Ed ecco alcuni passi del parere che sconfessano il Borrelli e i suoi sostenitori,
circa
la violazione dell'art.6 dello Statuto e dell'art.43, comma, del
D.Lgs. n.267/2000, nonché l'eccesso di potere per sviamento, per erronea
valutazione dei presupposti, per ingiustizia, per disparità di trattamento
e per difetto di motivazione.
" Per questultima censura le Autorità predette scrivono:
" Il provvedimento appare inoltre, carente di ogni motivazione in punto di
non validità delle giustificazioni inviate. Il Consiglio si è limitato
a fare propria la proposta senza alcuna ponderata e ragionevole motivazione, essendo
mancato qualsivoglia apprezzamento sulla fondatezza, serietà e rilevanza
delle giustificazioni addotte dal sig. Iacovone e comprovate da produzione documentale
" Il Consiglio comunitario, ex art.10, lett.b) delle l. 7 agosto 1990,n.241,
era, infatti, tenuto a valutare le giustificazioni esposte dallinteressato,
mentre non ha a ciò provveduto né, peraltro, ha curato di specificare
il contenuto di tali giustificazioni nella delibera de qua.
" Tanto la proposta di decadenza dalla carica di consigliere della prefata
Comunità montana formulata nei riguardi del ricorrente ( ndr. da parte
del Borrelli), quanto la successiva delibera di decadenza (ndr. dichiarata illegalmente
dal Borrelli e 19 persone della sua maggioranza) sono, pertanto, viziate sotto
gli esaminati motivi di censura.
Lo stesso Borrelli,
a mio avviso, ha forse creato imbarazzo al Consigliere della sua maggioranza,
Donato Giuliani, che, nella pretesa veste di Presidente del Consiglio, mi ha
comunque convocato a seduta di Consiglio del giorno 14 u.s..
Altrettanto imbarazzo potrebbe avere creato ai suoi avvocati, sia quelli esterni,
numerosi, ai quali affida incarichi con il denaro della Comunità, sia
quelli che in numero di tre pretendono di sedere in Consiglio con la sua maggioranza
e con lui sono compartecipi di dichiarazioni illegali.
A mio avviso,
il Borrelli ha il dovere di dimettersi, e ciò sia per quanto ha fatto
e ha scritto, e sia per togliere al Prefetto e alla Comunità l'imbarazzo
di una immediata sospensione dalle pretese funzioni di Presidente.
Tutta la documentazione
in mio possesso è a disposizione di quanti ne volessero copia.
Tanto dovevo
per il rispetto della verità.
Distintamente.
*Consigliere
della Comunità MontanaAlto Molise
http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=isernia&articolo=26895